associazione V.E.R.I. contro la violenza sulle donne

associazione V.E.R.I.

L'Associazione non lucrativa "VERITÀ – EMANCIPAZIONE – RISPETTO – IMPEGNO", abbreviabile in V.E.R.I. (Codice Fiscale n°95009230616) è contraddistinta da un logo con il simbolo di una farfalla che alle estremità contiene le lettere "V" e "A" ad indicare le iniziali di Veronica Abbate, dalla cui storia personale l'Associazione trae origine
L'Associazione nasce, su ispirazione di un gruppo di promotori residenti nel Comune di Mondragone, il 06 marzo 2008 mediante scrittura privata registrata il 13 marzo 2008 all'Agenzia delle Entrate di Teano al n°378/4 Mod. II Atti Privati Vol. 7)
Il giorno 28 dicembre 2010, giusta delibera dell'Assemblea Straordinaria dei Soci, è stato approvato il nuovo Statuto Sociale per adeguarlo alle disposizioni legislative contenute nella Legge 11 Agosto 1991 n. 266, L.R. Campania 8 febbraio 1993, n°9 e successive modificazioni, D.Lgs. 460/1997 e per l'iscrizione al Registro Regionale delle Associazioni di Volontariato della Regione Campania. Il Verbale di Assemblea Straordinaria ed il nuovo Statuto Sociale sono stati registrati il giorno 18 gennaio 2011 presso l'Agenzia delle Entrate di Formia al n°208 S3 Atti Privati. L'Associazione V.E.R.I., che persegue esclusivamente finalità di utilità sociale, è apolitica, apartitica e aconfessionale e non ha fini di lucro, si prefigge di promuovere l'impegno civile attraverso la partecipazione dei propri soci alla vita della comunità comunale, per "dare voce a tutte le vittime di violenza, ponendo in essere iniziative tese in particolare alla difesa delle donne contro ogni tipo di violenza in qualsiasi forma verso di loro perpetrata"
Lo spirito e la prassi dell'organizzazione trovano origine nel rispetto dei principi cristiani che hanno ispirato la costituzione stessa e si fondano sul pieno rispetto della dimensione umana, culturale, spirituale della persona
In conformità all'assenza di ogni fine di lucro, è fatto assoluto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, eventuali utili o avanzi di gestione, durante la vita dell'Associazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre Organizzazioni non lucrative che per legge, statuto o regolamento perseguono analoghi fini istituzionali e/o fanno parte della medesima ed unitaria struttura (art. 2 dello Statuto Sociale).
Il sodalizio viene a qualificarsi nella più ampia categoria degli enti non commerciali di tipo associativo, e pertanto sono accessibili le speciali disposizioni quali la decommercializzazione dell'introito di quote associative (ex art. 148 TUIR comma 1), oltre a quelle per i corrispettivi di prestazioni interne agli associati strettamente complementari all'attività istituzionale (ex art. 148 TUIR comma 3).
L'Associazione è divenuta man mano attività partecipata per numerosi cittadini residenti nel Comune di Mondragone, soprattutto donne giovani. Sin dal 2009 opera con sportello di ascolto presso il Consultorio Diocesano Giovanni Paolo II, sito in via Amedeo, Mondragone (CE). L'obiettivo principale è stato quello di offrire, alle numerose donne e giovanissime ragazze, residenti non solo nel Comune di Mondragone ma provenienti anche dai territori limitrofi, che si sono rivolte molto spesso nell'anonimato, un supporto adeguato per affrontare il problema della violenza di genere o dello stalking, di cui sono vittime. Questo, attraverso attività di counselling, empowerment e sostegno legale, svolto da personale volontario specializzato, quali: assistente sociale, psicologhe e consulente legale. In particolare attraverso il counselling abbiamo mirato ad orientare e sostenere la donna che ha chiesto aiuto, offrendo un atteggiamento di ascolto e di empatia allo scopo di identificarne i bisogni specifici e stabilire delle priorità, comprendendo il grado di pericolosità del partner ed elaborare un piano per la sua sicurezza, e,infine, valutando le eventuali risorse e la rete di sostegno a cui si può fare riferimento (famiglia, amici, servizi della comunità ecc.). Attraverso l'empowermwnt, invece, si è mirato a rafforzare l'autostima e la determinazione delle donne, in modo da far riacquistare a queste il potere e il diritto di scegliere. Far superare, quindi, il senso di impotenza che le attanaglia, in modo da poter condurre una vita nuovamente autodeterminata.
Infine il sostegno legale, attraverso il quale le donne sono state informate sui loro diritti e opportunità legali.
Dal 2013 l'Associazione dispone anche di un bene confiscato alla criminalità organizzata, assegnato dal Comune di Mondragone in seguito a vincita di un bando ad evidenza pubblica, denominata "La casa di VERI". Una struttura che viene utilizzata come casa di accoglienza per donne maltrattate. Questa, accoglie donne maggiorenni, senza distinzione di nazionalità, religione o etnia, vittime di maltrattamenti all'interno o all'esterno della famiglia, vittime di tratta o in difficoltà sociale, anche in situazione di emergenza, da sole o con figli a carico. L'accoglienza residenziale è realizzata all'interno di una casa predisposta ad hoc, con una capacità di accoglienza di n. 6 posti.

PROPOSTA PROGETTUALE

Premessa
La violenza domestica, associata a quella economica, determina nelle le donne, a volte, percorsi
professionali deboli, discontinui e occupazioni a bassa qualificazione.
Per tutte, la violenza riduce i contatti con la rete amicale e familiare, contribuendo all'isolamento
sociale e, per le donne migranti, diminuendo la possibilità di integrazione.
L'agire su questa tipologia di target si pone in un'ottica preventiva di una possibile esclusione
sociale nel momento in cui le donne si separano dal partner violento, occupandosi da sole dei figli minori. L'ambito economico rappresenta una variabile fondamentale per uscire dal maltrattamento.
Per questo, l'attivazione di percorsi di uscita dal maltrattamento presuppone di sostenere la donna nel percorso di autonomia professionale e lavorativa, rafforzando l'empowerment e la capacità di coping delle donne. Dunque, l'intento del progetto che proponiamo è quello di favorire il reinserimento lavorativo delle donne maggiorenni, vittime di violenza e maltrattamenti, accolte nel nostro centro di accoglienza "La casa di Veri" o che si rivolgono al nostro sportello di ascolto o a quelli decentrati sui territori limitrofi.

Caratteristiche del progetto: Parco giochi
Tale progetto mira alla realizzazione di un parco giochi ecosostenibile in cui ogni realizzazione architettonica e attrezzatura gioco è pensata e realizzata nel massimo rispetto e impatto ambientale. Un sistema di parco giochi alimentato in modo ecosostenibile: alimentazione ad energia solare con coperture di scivoli, casette e varie giostre in pannelli fotovoltaici. L'idea di questo parco giochi consiste nel creare un sistema di alimentazione completamente automatico, autonomo ed ecologico. In questo modo il parco diventa una fonte di energia pulita e utile sia per i giochi stessi che per altri usi. Si pensa anche ad un eventuale utilizzo di giochi ecosostenibili, cioè che vengono costruiti con plastica totalmente riciclata e fortunatamente, grazie a nuove tecnologie, esistono diverse produzioni di giocattoli ecologici che permettono di rispettare la salute di tutto il pianeta. Già molti 'Parchi Gioco' in Italia e all'estero, sono stati realizzati con giochi costruiti interamente in materiale plastico riciclato.
L'idea è quella di un parco giochi da realizzare in parte all'esterno, che verrebbe attrezzato con i tradizionali scivoli, altalene "oscillanti" e "basculanti", dondoli, giostre e buche con la sabbia, ai quali si affiancano sempre nuovi giochi come casette, giochi a molla, giochi con l'acqua, strutture di arrampicata. A questi si affiancano anche strutture per tutte le età come piste ciclabili, percorsi per mountain bike, piste per pattini a rotelle, ostacoli e rampe per skateboarding. A questo si vorrebbe affiancare anche una struttura coperta con altri giochi, gonfiabili e per i genitori un'area ristoro con divani, libri e riviste. A disposizione scalda biberon, fasciatoio e seggioloni.
Questo progetto è molto interessante per applicare ad un ambiente di vita quotidiana e di divertimento il concetto di sostenibilità ambientale: i bambini sono come delle spugne e in ogni momento della giornata imparano moltissimo, quindi farli giocare in un ambiente di questo tipo è allo stesso tempo formativo per loro. Far vivere i nostri bambini in un ambiente ricco di stimoli sostenibili ed ecologico, significa farli crescere con la giusta mentalità: la natura è un dono e dobbiamo usufruirne sempre con il massimo rispetto e con l'attenzione necessaria per lasciarla intatta a chi verrà dopo di noi. Questo parco giochi, oltre che rappresentare una possibilità di inserimento lavorativo per le donne vittime di violenza, andrebbe anche a costituire ulteriore attrezzatura di servizio al paese, con funzione di aggregazione sociale e di svago per i bambini, in un territorio che purtroppo è povero di luoghi ludici. Aspetto, questo, da non sottovalutare, in quanto i bisogni di movimento e di esplorazione tipici del bambino lo spingono al "gioco", che rappresenta un momento fondamentale ed irrinunciabile del suo processo di apprendimento. L'attività ludica comporta infatti l'attivazione dei piani motorio, emotivo, intellettuale, relazionale e sociale. Attraverso il movimento, il contatto e l'esperienza dei parchi gioco, i bambini stimolano i loro sensi mandando delle informazioni importanti al cervello, che si sviluppa (apprendimento)‏ ed è in grado di dare delle istruzioni motorie sempre più corrette. Grazie ai parchi gioco il bambino si muoverà sempre meglio e avrà maggior facilità di apprendere anche a scuola.
La scienza ha dimostrato che il gioco stimola la formazione della personalità, prepara ad assimilare regole e migliora l'integrazione sociale, avvicinando culture diverse, creando spazi di relazione che permettono la comprensione ed il superamento di differenze culturali e fisiche. Un parco giochi non è quindi solo uno scivolo o un'altalena. Il parco giochi deve essere un insieme di spazi capaci di rispondere alle richieste di socializzazione, di scambio e di reale movimento dei bambini e di tutta la collettività: perché il parco giochi è il primo luogo dove s'impara e si realizza quel senso civico che crea comunità civili.
L' area da riqualificare e da attrezzare a parco giochi è un terreno confiscato alla criminalità organizzata, in possesso del Comune di Mondragone. Attualmente il lotto è inutilizzato.