Non sentirti solo ... La Croce Rossa è vicina a te

Croce Rossa Italiana Comitato di Valle del Tevere OdV

La Croce Rossa e l’inclusione sociale: promuoviamo lo sviluppo della persona, sostenendo le sue abilità e accrescendo il suo potenziale in un’ottica di contrasto all’esclusione sociale. Costruiamo comunità più forti ed inclusive, supportando azioni di welfare locale in rete con le altre realtà del Terzo settore. Lottiamo contro la povertà e la grave emarginazione sociale. Supportiamo le persone vulnerabili a partire dai loro bisogni primari (la casa, il cibo, il vestiario), promuovendo, al tempo stesso, azioni mirate all’orientamento della persona e all’inclusione sociale e lavorativa della stessa. Promuoviamo un approccio multidimensionale e partecipativo della persona, favorendo il coinvolgimento dei beneficiari.

Il nostro progetto verte sulle SOLITUDINI INVOLONTARIE

Gli over 65 italiani vivono lo spettro dell’isolamento sociale. Il 16%, nel biennio 2022-2023, dichiara che, nel corso di una settimana normale, non ha avuto contatti, neppure telefonici, con altre persone e ben il 75% riferisce di non aver frequentato alcun punto di aggregazione (come parrocchia, circoli per anziani o di associazioni). Quasi un over 65 su 7, vive in modo isolato ed è necessario spezzare il cerchio di solitudine che si stringe intorno agli anziani perché questa condizione psicologica influisce in modo significativo sula qualità della loro vita e la loro salute. L’isolamento sociale coinvolgeva il 20% degli ultra 65enni nel 2016-2017 ed è sceso al 17% nel 2018-2019, a poco meno del 16% nel 2020-2021 e rimane stabile al 15% fino al biennio 2022-2023. Gli esperti evidenziano quindi che negli ultimi anni si va osservando una lenta ma costante riduzione della quota di persone a rischio di isolamento sociale, che tuttavia la pandemia sembra aver rallentato.

Al tempo stesso non bisogna tralasciare gli adolescenti, persone con basso reddito, persone con problematiche psichiatriche, disabili e stranieri. Da un‘indagine CENSIS del 2021 risulta che tra gli studenti sono sempre più diffuse forme di depressione e disagio esistenziale. I ragazzi hanno la forte esigenza di ritrovare contatti sociali e relazioni, oramai persi a causa dell’uso incontrollato di tecnologie e social.  Questo bagaglio di disagi può iniziare dalla ricerca della popolarità, dal confronto sociale e persino dalla modifica della propria immagine con i vari filtri. Un altro problema è la natura permanente e pubblica delle interazioni online rispetto alle interazioni di persona. Con un singolo post, potrebbero non arrivare i "mi piace" desiderati, o potrebbero anzi arrivare commenti negativi, che influenzano senza dubbio l'umore del bambino o del preadolescente".

In una società come la nostra sembra che la risposta più immediata sia quella di mettere da parte la questione della disabilità, sia fisica per contenerla, rinchiuderla nelle case con i propri familiari o in strutture con persone dedicate a occuparsene, staccarla da tutto il resto, allontanarla. Mentre la fragilità e debolezza possono essere trasformate in una risorsa, per tutti. Non problemi da nascondere, ma occasioni per tessere legami, relazioni, sprigionare energie e creatività. La fatica più grande che la disabilità porti in una famiglia sia quella della solitudine, compresa la sensazione di essere abbandonati dalle istituzioni. È questo senso di chiusura da tutto il resto che va contrastato.

Infine, la presenza o meno di reti interpersonali svolge un ruolo importante nei processi di radicamento sul territorio della popolazione straniera, rappresentando una dimensione fondamentale dell’integrazione sociale. Essere inseriti in reti di relazione stabili svolge un ruolo rilevante, offre un importante forma di sostegno psicologico e di riconoscimento sociale, costituisce una fonte di possibili aiuti nell’affrontare le difficoltà, costituisce l’infrastruttura dei circuiti informativi e di accesso a risorse. Come tutte le esperienze di dislocazione, la mobilità geografica spesso implica una diminuzione delle connessioni interpersonali: i migranti esperiscono stati di solitudine involontaria nelle prime fasi del ciclo migratorio, e spesso anche dopo. Perché costruire relazioni interpersonali richiede tempo; i confini linguistici e di status incidono sulla possibilità di stabilire rapporti coi nativi; la vita in emigrazione comporta spesso lo sviluppo di un’intensa attività sociale con connazionali, dove predominano tuttavia i legami deboli.

Quali attività può mettere sul campo per combattere le solitudini involontarie, un comitato di Croce Rossa? Da 2019 il comitato nazionale ha pensato di sviluppare delle attività atte proprio a combattere le solitudini involontarie quali: compagnia a domicilio, telecompagnia, telesoccorso, passeggiate ludico-ricreative, aiuto nel fare la spesa e attività ricreative e di socializzazione.

Alcune delle attività presenti nelle linee guida del comitato nazionale sono state recepite dal Comitato di Croce Rossa Valle del Tevere, il quale nei paesi di Capena, Civitella San Paolo, Fiano Romano, Filacciano, Nazzano, Ponzano Romano, Sant’Oreste e Torrita Tiberina si trova a venire incontro alle richieste di un territorio ampio e variegato. Passiamo da Filacciano con una popolazione di 400 abitanti, di cui la maggior parte ultra 65enni, a Fiano Romano con una popolazione di circa 16000 abitanti, costituita da bambini, adolescenti, famiglie di giovani e di stranieri. Ogni paese ha i suoi problemi legati alla tipologia di popolazione, ma ciò che accomuna tutti è il difficile collegamento con i servizi offerti dalla capitale (scuole, lavoro, teatri, cinema, palestre, ospedali ecc.), in quanto in nessuno dei paesi c’è una stazione ferroviaria e l’unico modo per raggiungere Roma è il servizio degli autobus extraurbani o la macchina. Tutto questo va a rafforzare la solitudine di diverse categorie di vulnerabili.

Nel nostro comitato da diversi anni che abbiamo messo in atto la telecompagnia (servizio di assistenza telefonica non professionale rivolto a persone con ridotta autonomia o a rischio di esclusione sociale; include ascolto e vicinanza emotiva), il telesoccorso (servizio di assistenza sociosanitaria in grado di favorire la domiciliarità a persone anziane o diversamente abili, ovvero a chiunque si trovi in uno stato di disagio o viva in una situazione di isolamento. In caso di bisogno, premendo un semplice pulsante, è possibile entrare in contatto 24 ore su 24 con un operatore della Centrale Operativa della Croce Rossa Italiana), il trasporto sociale (servizio di trasporto e accompagnamento con mezzi appositamente attrezzati e non, rivolto a persone con ridotta capacità motoria) e attività ricreative e di socializzazione (attività volte al recupero e alla valorizzazione dello “stare insieme”, offrendo la possibilità di interagire con altre persone e di stabilire una reciprocità di relazioni. Attraverso queste attività si vogliono creare momenti di aggregazione, socializzazione e collaborazione in un clima sereno).

Noi vorremmo continuare a portare avanti questo progetto di contrasto alle solitudini nel nostro territorio, potenziando le attività già in essere e cercando di sviluppare nuove attività, rivolte anche a categorie più mirate. Per sviluppare queste attività non servono molti mezzi, ma sicuro molto tempo libero e interesse dei nostri volontari, i quali negli anni si stanno sempre più specializzando sulla formazione sociale così da essere molto più professionali nell’aiuto ai vulnerabili. Tuttavia, è necessario un supporto economico per l’acquisto di materiali per attività, laboratori, gadget e materiale ricreativo, essenziali per organizzare momenti di aggregazione e socializzazione efficaci e stimolanti.