Il progetto "Mamma, sempre e ovunque" nasce al fine di tutelare il diritto del bambino con mamma detenuta di poter crescere e svilupparsi mantenendo un legame costante con la figura materna, condizione imprescindibile per garantirgli un futuro contrassegnato dalla stabilità emotiva. Tale progetto si rende necessario poiché, nonostante la presenza di leggi valide volte a facilitare percorsi alternativi alla detenzione, la carenza di strutture idonee di fatto aggrava il problema della detenzione dei bambini. Questi, infatti, trascorrono i primi anni di vita in carcere con la loro mamma dalla quale, in caso di pena lunga, rischiano di essere separati se non si riesce ad attivare, per entrambi, un progetto di accoglienza abitativa e di accompagnamento.
La permanenza in carcere limita nel bambino lo sviluppo attinente alla sfera emotiva (relazioni interpersonali, affettività) e cognitiva (stimoli efficaci, ambiente ricco) e i bambini soffrono di disturbi legati al sovraffollamento, alla mancanza di spazio emotivamente utile che incide sulla loro crescita complessiva e sullo sviluppo psico-fisico.
Il progetto intende, quindi, offrire condizioni nelle quali un bambino, figlio di madre detenuta, possa vivere in un ambiente, fisico e psichico adeguato alla sua crescita e ai suoi legami affettivi, e una madre detenuta possa coltivare la propria maternità e acquisire la capacità di gestire una relazione equilibrata con il figlio, resa delicata dalla situazione di detenzione che vive. Si vuole, cioè, offrire uno spazio “altro” che favorisca un clima di accoglienza, serenità e tutela del loro rapporto.
Le attività previste trovano la loro rappresentazione nei verbi ASCOLTARE, ACCOGLIERE, ACCOMPAGNARE, COINVOLGERE e quindi si declinano con:
- accoglimento della segnalazione da parte degli organi istituzionali ed effettuazione di uno o più colloqui con la persona interessata, in seguito alla quale vi è la valutazione sulla presa in carico. Questa fase non si effettua in caso di accoglienza in pronto intervento a causa di scarcerazione immediata della madre.
- accoglienza abitativa del bambino e della sua mamma, in occasione di permesso premio, arresti domiciliari, misure alternative o sospensione pena
- fornitura di materiale e beni utili al bambino e alla madre per la gestione della quotidianità (pannolini, alimenti, vestiario, beni di prima necessità, farmaci, trasporti pubblici, rette scolastiche e per la mensa,…). Generalmente le mamme sono prive di attività lavorativa e di sostegno economico esterno, ed è pertanto necessario provvedere ad offrire tutti i beni necessari
- accompagnamento socio educativo, forte e costante, che consenta alla madre di vivere in “libertà” la sua relazione genitoriale, che la supporti nello svolgimento del suo ruolo materno e nell’assunzione delle sue responsabilità di cura e di educazione, che la guidi nel percorso di reinserimento; che consenta al bambino di vivere in uno spazio adeguato a sé e alla sua relazione affettiva con la mamma
- sostegno psicologico e psicoterapeutico
- consulenza legale
- Sostegno all’accesso ai servizi sul territorio (sanitari, legali, lavorativi, educativi).
Si intende, infine, favorire il reinserimento sociale attraverso il coinvolgimento di realtà del privato sociale, delle istituzioni e della comunità tutta per una presa in carico condivisa e responsabilizzante.
Gli operatori attivano con le mamme un percorso volto al loro reinserimento e all’autonomia, prefissandosi obiettivi realistici e fattibili. L’accoglienza abitativa e l’accompagnamento non si concludono quindi con il fine pena, ma proseguono anche nel delicato frangente del rientro in libertà.
"Mamma, sempre e ovunque" è un progetto che accoglie e accompagna le mamme che sono detenute insieme ai loro figli perché, pur continuando a scontare la propria pena, li possano crescere in uno spazio “altro”, adeguato allo sviluppo armonico di un bambino.