Terre del Cibo

COSPE ONLUS

Terre del Cibo. Perché?

Sono innumerevoli le “terre del cibo”, nessuna uguale all’altra. Dalle montagne alle pianure, dai deserti alle foreste pluviali, dalla tundra alla savana, dai tropici al mediterraneo. Luoghi magici di un incontro fra le comunità umane e l’ambiente che ha trasformato l’immensa biodiversità del pianeta in una sconfinata varietà di sapori, di culture, di paesaggi. Grazie soprattutto alla tenace genialità delle donne, alla loro abilità di lavorare la materia prima per conservarla e trasformarla in alimenti adatti al consumo delle persone. E gradevoli al gusto. Facendo del cibo un’arte ed una scienza.

Oggi il sistema economico dominante vuole distruggere questo patrimonio ed espropriare le comunità di questo ruolo: si impongono modelli di tipo industrialista che accentrano nelle mani di pochi il potere di produrre, trasformare e distribuire lo stesso tipo di cibo in tutte le parti del mondo. Mentre pratiche insostenibili mettono a rischio le risorse chiave necessarie alla vita delle comunità, suoli, acqua, foresta, biodiversità, e la salute delle persone e degli eco-sistemi è sempre più compromessa dall’impiego massiccio dei chimici e dei pesticidi.

La produzione del cibo è diventata in questo modo uno snodo decisivo dove si incrociano tutte le criticità dell’attuale modello di sviluppo: la centralizzazione delle forme di potere e di controllo, l’omologazione culturale, l’aggressione all’ambiente, la negazione dei diritti delle comunità e delle persone. Per questo COSPE è impegnato in modo determinato e coerente a mantenere e riportare la produzione del cibo nelle comunità locali, con l'iniziativa Terre del Cibo. Con una particolare attenzione a dare più potere alle donne, oggi come sempre in prima linea a gestire il cibo in tutti i suoi passaggi, dalla produzione, alla trasformazione, al consumo. E ancora prive in tanti paesi dei diritti più elementari di accesso alla terra.

Il progetto si propone di realizzare 10 moduli pilota di filiere del cib: 6 in Swaziland, 2 in Mozambico, 2 in Sudafrica. Ogni modulo sarà realizzato da un gruppo o da una associazione di donne, cui il progetto fornirà assistenza tecnica per la realizzazione degli studi di filiera; il miglioramento delle tecniche di produzione e di trasformazione; il business management; attrezzature ed input per il miglioramento delle tecniche di produzione e di trasformazione/packaging; un accompagnamento del processo di certificazione etica e ambientale.