Esigenze Rilevate

I minori e giovani inseriti nel circuito penale minorile in varie occasioni vivono stati di fotte esclusione a causa di carenze socio-familiari. Gli elementi di discriminazione riguardano, tra gli altri, la bassa scolarizzazione, l'appartenenza a gruppi emarginati e a contesti di illegalità.

Ed è proprio attorno all'esperienza scolastica, uno dei fondamenti del nostro ordinamento educativo, che si possono creare situazioni che favoriscono l'emarginazione prima e la devianza poi: il rifiuto, il disinteresse, l'insuccesso, il sovra investimento scolastico, la flessione del rendimento, l'interruzione della scuola, il bullismo. Molti dei problemi degli adolescenti, l'irrequietezza, l'insofferenza, l'incapacità di rispettare le regole, l'impulsività, possono essere correlati con tali situazioni. Uno dei fattore di rischio più significativi riguarda gli incidenti relazionali con gli insegnanti e con il gruppo classe; ciò può condurre ad una complessiva perdita di fiducia in sé e/o negli altri, fino a produrre reazioni devianti sia verso lo studio che a danno delle persone coinvolte nell'ambiente scolastico.

Un elemento che favorisce l'emergere di comportamenti devianti in ambito scolastico riguarda la distanza con il mondo del mondo del lavoro e la successiva occupazione.

Questo aspetto assume una rilevanza tale che già nel 2001, all'interno del Protocollo d'intesa tra Regione Marche. Procura minorile, Tribunale per i Minorenni e Centro Giustizia Minorile per  l'istituzione ed il funzionamento del Centro regionale mediazione penale minorile. Veniva indicato che la "Regione Marche ed il Ministero della Giustizia considerano la formazione professionale e l'avviamento al lavoro elementi fondamentali per la positiva costruzione dell'identità personale del soggetto in età evolutiva".

Inoltre, all'interno del 1° Rapporto devianza minorile in Italia (2007), nella sezione relativa alla Regione Marche, veniva indicata, tra le difficoltà che si trovano ad affrontare i giovani in carico all'USSM, la ricerca dell'occupazione, nonché l'assenza di servizi di orientamento. Al tempo stesso, veniva promossa la creazione di una rete con gli enti preposti all'inserimento lavorativo nel territorio locale.

Infine,  nella  Legge della Regione Marche 28 del 13 ottobre 2008 "Sistema  regionale integrato  degli interventi  a favore dei soggetti adulti e minorenni  sottoposti a provvedimenti  dell'Autorità  giudiziaria ed a favore degli ex detenuti", veniva ribadita l'esigenza di "garantire l'effettivo esercizio del diritto al lavoro da parte [...] dei minorenni sottoposti a procedimento penale o a misure restrittive della libertà", cosi come di sostenere  la  loro  "'integrazione  socio-lavorativa  [...] al  fine  di  garantire la  sicurezza sociale e ridurre il rischio di recidiva attraverso il reinserimento lavorativo e l'eliminazione di ogni forma di discriminazione sul mercato del lavoro".

Destinatari del Progetto

Destinatari del progetto sono giovani con età compresa tra i 16 ed i 25 anni a rischio di devianza e criminalità domiciliati o residenti nel territorio della Provincia di Ancona. Più nello specifico, beneficeranno dell'Orientamento Professionale un piccolo gruppo di giovani. Con la finalità di portare avanti un approccio interattivo, ed in linea con le ultime direttive comunitarie e nazionali (si vedano, a mero titolo di esempio, le Linee Guida nazionali per l'orientamento permanente redatte dal MIUR a febbraio 2014), l'Orientamento Professionale verrà svolto in piccolo gruppo. Successivamente gioverà del tirocinio formativo un numero più ristretto di giovani.  Infatti, sulla base degli esiti dell'Orientamento Professionale, ed in raccordo i referenti dell'USSM, verranno  individuati i ragazzi più idonei e capaci che realizzeranno un percorso di inserimento in azienda tramite lo strumento del tirocinio formativo.

 Finalità generale del Progetto

Sperimentare interventi rivolti all'inclusione socio-lavorativa di giovani appartenenti alle categorie vulnerabili residenti o domiciliati nel territorio della Provincia di Ancona per promuovere la formazione e l'occupazione e prevenire recidive criminali; il tutto in un contesto di crisi ed applicando una metodologia che preveda la pianificazione ed implementazione di percorsi personalizzati.

 Obiettivi specifici

  • Creare un'equipe multidisciplinare, con professionalità specifiche;
  • Mettere a punto una metodologia per l'inserimento socio-lavorativo di giovani in situazione di vulnerabilità che funga da binario sul quale innestare i percorsi individualizzati;
  • Sviluppare percorsi formali di integrazione tra pubblico e privato al fine di ridurre la frammentazione dei percorsi/progetti di inserimento socio-lavorativo delle persone vulnerabili;
  • Promuovere autonomia e percorsi di legalità in favore di giovani a rischio.

COOSS Marche, Il Soggetto Attuatore

COOSS Marche, nata nel 1979, è una cooperativa sociale di tipo A che eroga servizi sociali, socio-sanitari, assistenziali ed educativi, rivolti ad anziani, disabili, minori, cittadini in genere.

COOSS Marche è fortemente radicata nel territorio regionale e dispone di sedi ad Ancona, Jesi, Fabriano, Fano, Matelica, Fermo.

COOSS Marche dispone di un sistema di gestione aziendale rispondente ai requisiti delle norme  UNI  EN ISO 9001 per la quale è certificata dal 2005, OHSAS 18001 per la quale è certificata dal 2009.

COOSS Marche si è dotata dal 1993 di un Dipartimento di Ricerca e Formazione e dal 2012 è iscritta nell'anagrafe  nazionale  degli Enti  di Ricerca  istituito presso  il MIUR.

COOSS Marche è accreditata dal 2002 quale Ente di Formazione, dal 2014  quale  Servizio per  il  Lavoro presso  il  Servizio Formazione  Professionale  della Regione Marche.

Negli ultimi cinque anni, COOSS Marche ha gestito i seguenti progetti finalizzati all'inserimento lavorativo anche di giovani a rischio:

  • "Lavoro vo cercando", finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
  • "Con...tatto", finanziato dalla Fondazione CariVerona;
  • "Servizi di intermediazione e di gestione per favorire l'inserimento socio-lavorativo di persone sottoposte a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria", finanziato dalla Regione Marche;
  • "Un lavoro in dote", finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
  • "Con ...tatto 2", finanziato dalla Fondazione CariVerona;
  • "Ipotesi di lavoro", finanziato dal Ministero della Giustizia;
  • "Rampe di lancio", finanziato dall'Ambito Territoriale Sociale n. XI di

Tutte le fasi del progetto verranno sviluppate in raccordo con l'USSM (Ufficio  di  Servizio  Sociale  per i Minorenni) delle Marche, che ha in carico i destinatari ed ha già manifestato il proprio  interesse  a portare avanti  l'iniziativa.

Le Azioni Del Progetto

Azione 1-Avvio del Progetto.  COOSS Marche identifica gli operatori da coinvolgere nel progetto ed i relativi ruoli, mette a punto  gli strumenti per realizzare operativamente i percorsi (scheda per l'invio strutturato, convenzione di tirocinio, foglio.ore mensile...)

Azione 2- Invio strutturato. Un referente del USSM, che ha in carico i giovani a rischio, presenta la situazione all'esperto nell'inserimento lavorativo individuato da COOSS Marche. La presentazione viene preceduta dall'invio di una scheda di presentazione, predisposta in un modello condiviso. All'interno della scheda di invio è presente la descrizione della situazione di partenza della persona, le fragilità, le ragioni che fanno ipotizzare l'adeguatezza di un percorso di inserimento lavorativo. La situazione dei giovani viene discussa in sede di colloquio alla presenza del referente dell'USSM e dell'esperto nell'inserimento lavorativo, al fine di consentire l'assunzione delle informazioni necessarie e la condivisione dell'obiettivo del percorso.

Azione 3- Accoglienza. L'esperto nell'inserimento lavorativo prende in carico il destinatario. Più nello specifico avviene una fase di conoscenza all'interno della quale si assolvono compiti specifici, quali:

  1. informare e presentare il progetto;
  2. sostenere la motivazione della persona;
  3. definire le modalità, i tempi e le regole che determineranno la relazione tra l'equipe dedicata del progetto ed il giovane preso in carico.

Azione 4- Orientamento professionale. L'Orientamento Professionale avviene tramite lo strumento del bilancio di competenze e mira ad ottenere una fotografia della situazione della persona. Più nello specifico, anche attraverso attività laboratoriali, che coinvolgeranno simultaneamente i destinatari del progetto, vengono individuate competenze ed abilità possedute e sulle quali investire.

Azione 5: definizione del PIP. A partire dall'Orientamento Professionale e dalla definizione di un obiettivo condiviso con la persona viene definito un Piano di Intervento Personalizzato (PIP) in favore dei giovani che intraprenderanno il tirocinio formativo. Il PIP si ripromette di colmare il divario tra la situazione di partenza e l'inserimento nel mercato del lavoro.

Azione 6- Ricerca aziende e matching. Sulla base del PIP, inizierà la ricerca delle aziende ospitanti i tirocini. Le ditte saranno ricercate sulla base dell'ampio bacino di contatti maturati dalla Nostra cooperativa in questi anni, ma potrà essere anche effettuata un'indagine mirata sulla base delle esigenze dei tre destinatari del progetto. Verranno ricercate per la realizzazione del percorso di inserimento lavorativo, soprattutto ditte artigianali di piccole dimensioni in grado, da una parte, di offrire la maturazione di un bagaglio di competenze specifiche da parte dei destinatari, dall'altra, di garantire la presenza di un contesto familiare ed accogliente.

Azione 7-Implementazione del Piano di Intervento Personalizzato.  In questa fase vengono attivati i tirocini formativi di durata pari a cinque mesi. All'interno della convenzione di tirocinio verrà descritto il progetto formativo del destinatario e sarà indicato il nominativo del tutor esterno e del soggetto ospitante. Compito del tutor esterno sarà facilitare e promuovere l'intervento, monitorare il percorso intrapreso dal singolo destinatario anche attraverso incontri mirati con il tutor aziendale. Il tutor esterno monitorerà il percorso di del giovane in azienda attraverso almeno due visite mensili presso il soggetto ospitante in giorni ed orari condivisi con il tutor aziendale. Saranno previsti incontri di monitoraggio alla presenza del tutor esterno, dell'assistente sociale del USSM e dello stesso giovane al fine di verificare la validità del percorso implementato, motivare il ragazzo ed aiutarlo ad affrontare eventuali difficoltà. Per ogni mese di inserimento in azienda al tirocinante sarà corrisposto un incentivo economico pari a 400 euro, a fronte di un monte ore settimanale pari ad almeno 25 ore. Il contributo economico sarà ridotto in maniera percentuale in caso di assenze. Nel caso di assenze giustificate superiori a 15 giorni sarà possibile, attraverso proroghe, far recuperare il tempo perduto al destinatario. Nel caso di assenze non giustificate protratte si procederà all 'inte1rnzione del tirocinio. In questo caso, il corrispettivo economico non utilizzato sarà impiegato per l'attivazione di un tirocinio formativo da parte di un altro giovane.

Azione 8-Monitoraggio e valutazione. Sulla base di un piano di monitoraggio realizzato all'inizio del progetto sarà possibile verificare sia in itinere che alla conclusione il percorso realizzato da ciascuna persona, i successi conseguiti e le difficoltà emerse, l'esigenza di mettere in campo strumenti e risorse aggiuntive. Verrà infine stilato un sintetico report inerente sia al percorso effettuato da ciascun destinatario, sia all'andamento del progetto in generale.