Ricostruire Co.Re.So - Comunità Resilienti e Solidali dopo il terremoto in Emilia Romagna

Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà Emilia Romagna

Nella notte del 20 maggio 2012 una fortissima scossa di terremoto sorprende la popolazione dell’Emilia Romagna nel sonno, secondi interminabili di terrore, poi un istante di silenzio irreale a cui seguono le grida delle persone che si riversano in strada. Il picco più violento, di magnitudo 5,9, è registrato alle 4:03 con epicentro nel territorio di Finale Emilia e una profondità di 6,3 km. A una settimana di distanza, la terra trema ancora e la scossa viene avvertita in tutta l’Italia settentrionale, questa volta l’epicentro è tra Mirandola e San Felice sul Panaro. Il bilancio umano è pesantissimo: muoiono 28 persone, cui si aggiungerà un volontario deceduto nella fase di ricostruzione, i feriti sono oltre 300, 19 mila le famiglie costrette a lasciare le proprie abitazioni, 13 mila attività economiche danneggiate e danni incalcolabili al patrimonio artistico.

Da questa distruzione e da questo dolore, tuttavia, quasi paradossalmente, si sono riscoperte e rafforzati quei i legami di vicinato e prossimità fatti di solidarietà, di supporto reciproco, di ascolto, di dialogo. “Guarda cosa doveva capitare per conoscere i vicini di casa” è stata una delle frasi che ogni tanto si sentiva…In uno degli accampamenti, quando le persone sono potute rientrare in casa per prendere alcuni oggetti, le persone hanno voluto regalarsi reciprocamente un oggetto per dire che c’era un legame che non si perdeva…

I volontari delle Anteas dei territori colpiti dal sisma, appena dopo il sisma, si sono mossi per fornire il proprio contributo, per dare sollievo, ascolto, sostegno, con le proprie attività di trasporto (destinando un automezzo Anteas per il trasporto, ora stabilmente a disposizione sul territorio di Sant’Agostino), con i propri ambulatori sociali, ecc., in rete con tutte le realtà del territorio. Insieme, poi, abbiamo lavorato per elaborare un progetto comune che lavorasse sulla capacità di affrontare insieme, come “comunità” i grandi problemi che si ponevano davanti. Ricostruire le comunità delle relazioni solidali, oltre la città dei muri era ed è il cuore del progetto che abbiamo chiamato “Ricostruire CO.RE.SO” non un paese esistente ma qualsiasi comunità, gruppi di persone, ecc., che volesse ricostruire una COmunità REsilienti e SOlidale.

Tante piccole azioni sono state realizzate fino ad oggi, oltre alle attività concrete e dirette sui territori.

I volontari – a loro volta terremotati –  attivi nelle zone del sisma sono stati supportati con corsi su come affrontare il trauma del terremoto e “fare ascolto” a loro volta di chi viveva quella tragica situazione.

Abbiamo promosso e facilitato – coordinato – incontri partecipati nei territori (Reggiolo, Cavezzo, Sant’Agostino) che coinvolgessero la cittadinanza, per rafforzare l’idea di essere “comunità” che affronta insieme i problemi (con la partecipazione delle amministrazioni locali), abbiamo raccolto idee e contributi dei cittadini sia di piccoli gruppi che di grandi gruppi (coinvolgendo le persone in modo concreto ed operativo…il volontariato è aumentato!), abbiamo promosso momenti formativi per rafforzare questa capacità di “fare comunità”…e l’impegno continua.

Anche se molto è stato fatto, ancora moltissimo rimane da fare. I paesi e le case sono ancora da ricostruire, le ferite e il dolore ci sono ancora: a due anni dal sisma, uno studio , ancora da ultimare, dell’'Asl di Mirandola sullo stato di salute degli anziani terremotati ha messo in luce che "Nei tre mesi dopo il sisma abbiamo registrato un numero di decessi tra persone anziane pari a quello che normalmente registriamo in un anno. I primi risultati parlano chiaro: qui si registra un aumento dei decessi e i casi di depressione sono cresciuti del 40%. (dott.Nunzio Borelli responsabile del circolo medico Merighi dell'Area Nord
Noi siamo ancora in campo per attivare, promuovere, facilitare il “fare comunità”, con le attività di ascolto, di aiuto agli anziani e alle persone in difficoltà con i nostri servizi di trasporto e accompagnamento, gli incontri che coinvolgono i cittadini nella ricostruzione…



Obiettivi specifici
  • acquisire abilità per dare ascolto e sostegno alle persone che hanno vissuto la tragedia del terremoto in Emilia Romagna
  •  favorire il dialogo e il lavoro di rete tra i cittadini, le associazioni e le amministrazioni locali per elaborare futuri condivisi e solidali (in 3 paesi specifici: Cavezzo, Reggiolo e Sant’Agostino – territori identificati dalle Anteas del luogo) per arrivare a costruire progetti condivisi
  •  promuovere e facilitare comunità solidali