L’Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus, che ha sede legale a Milano e che  opera su tutto il territorio nazionale anche attraverso sedi regionali e sedi operative - tra cui quella di Gallarate- sostiene dal 2009 il Progetto “de Amicitia”.

Il progetto cerca di intervenire su un concreto bisogno rilevato dalle famiglie in cui è presente un giovane disabile: condividere spazi per il tempo libero che non abbiano la funzione strettamente “terapeutica”. Generalmente, infatti, la gestione del tempo libero del disabile non assume valenza amicale e non si interviene per costruire momenti di vera integrazione sociale, piuttosto si pensa ad una “offerta di esperienze” connotabile sempre all’interno della logica terapeutica.

Il nostro intervento cerca, al contrario, di scardinare tale logica promuovendo l’aggregarsi di un gruppo di “pari” che possa condividere delle esperienze significative dal punto di vista relazionale e per favorire l’avvicinarsi ai temi della disabilità da parte dei giovani e della cittadinanza.

Di fatto l’intervento del “de Amicitia” vuole costituire un primo modello aggregativo “virtuoso”, in cui il volontariato sociale s’integra con piccoli gruppi di persone con disabilità, nell’ottica di proporre un’amicizia che tocchi i momenti più semplici, ma per questo più provocatori, della vita personale di ciascuno. Un gruppo di “pari” (coetanei), nel quale l’integrazione di ragazzi diversamente abili avvenga non per obbligo volontaristico o per slancio di generosità, ma come naturale conseguenza della proposta di un’esperienza di amicizia che investa, di volta in volta, momenti della vita ordinaria del gruppo.

Operativamente: un gruppo di 6/8 persone con disabilità intellettiva insieme ad alcuni giovani coetanei volontari (generalmente studenti degli ultimi due anni della scuola superiore) si incontrano settimanalmente (il sabato pomeriggio) per vivere l’esperienza dello stare insieme e agire momenti del tempo  libero in modo condiviso, in analogia a quanto si verifica con i gruppi di amici spontaneamente aggregati.

Due operatori adulti (educatori professionali) supportano il gruppo nelle sue decisioni e armonizzano la relazione amicale di ogni giovane disabile con ogni componente del gruppo, volontari compresi.

Accanto al settimanale incontro di aggregazione, si programmano brevi gite sul territorio e alcuni  weekend, anche con l’obiettivo di far vivere l’esperienza del “distacco” dalla famiglia.

Il progetto, negli anni passati, è stato riconosciuto e valorizzato, sia in ambito pubblico che privato, anche attraverso alcuni finanziamenti di Fondazioni che operano nel sociale. In questo senso è da segnalare che anche l'impegno economico delle famiglie (donazioni liberali) ha consentito di dare continuità alle attività.

Allo stato attuale, però, (il 2017 è il settimo anno consecutivo di attività) il problema finanziario mette in discussione la possibilità di protrarre oltre il mese di maggio gli incontri di gruppo: ormai è consolidato che una gestione minimamente “economica” comporta un onere di 6.000 euro annui.

Noi tutti, famigliari e operatori, pensiamo, perciò, di far conoscere il progetto capillarmente in modo da veicolare una maggiore sensibilità partecipata.

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